PIADENA – La mostra fotografica “La mia Africa”, del piadenese Giuseppe Morandi, sbarca a Lisbona. II prossimo 22 agosto; infatti, sarà inaugurata nella capitale portoghese una fiera dedicata alla cultura popolare alla quale presenziera anche La Lega di Cultura, rappresentata dal suo presidente, Gianfranco Azzali. Cosi il giorno 22 Azzali e Alessandro Portelli del Circolo Gianni Bosio di Roma apriranno la fiera attraverso un dibattito nel quale, oltre a presentare la mostra fotografica, parleranno anche della tradizione popolare e dei suoi mutamenti.
Non solo: sempre il 22 di Agosto verrà proiettato il film di Giuseppe Morandi “I Paisan“, commentato da alcune delle personalità più in vista nell’ambito cinematografico portoghese: Jorge Silva Melo e Josè Manuel Costa. Ma la presenza piadenese a Lisbona non si ferma qui: il giorno 23, infatti, si terrà un concerto di musica popolare italiana e protagonista sarà il coro “I Giorni Cantati” di Calvatone e Piadena. La fiera continuerà, poi, sino al 25 agosto con dibattiti, concerti e confronti nei quali avranno un ruolo di primo piano anche la Lega di Cultura e il circolo Gianni Bosio.
Le novità inerenti, alla Lega di Cultura, comunque, non si fermano qui. Giuseppe Morandi, infatti, oltre a prepararsi all’imminente fatica del suo prossimo film, si accinge anche a mostrare al pubblico il suo ultimo lavoro: la mostra fotografica “Il sogno ritorna” . Si tratta di una raccolta di scatti, per to più in bianco e nero, dedicati alla famiglia indiana Mehta che da anni vive a Piadena. “Quel the ho voluto immortalare – ci dice Morandi – è una famiglia indiana nel quotidiano e nel sogno. Non solo, quindi, nelle attivita di ogni giorno ma anche dal punto di vista dell’identità e della cultura che appartiene a queste persone”. La mostra sarà allestita in occasione della fiera settembrina piadenese e, in quell’occasione, sara per la prima volta sottoposta al giudizio del pubblico. Intanto un’ottima critica sugli scatti di Morandi è già pervenuta dalla penna di Paolo Barabaro, docente dell’Università di Parma che vede tra “La mia Africa” e “Il sogno ritorna” una continuità e una correlazione evidenti. “La mia Africa – scrive Barbaro – è come un racconto ravvicinato della trasformazione, racconto di una nuova coralità fatta da soggetti che modificano il paesaggio umano dei luoghi di Morandi, soggetti che ne vengono anche modificati, ma al nostro autore evidentemente non interessa unificare tutto, mostrare l’integrazione come omologazione: II sogno ritorna è proprio un approfondimento, una precisazione in questo senso”.
(KATIA BERNUZZI, La Cronaca, 5 Agosto 2002)