Un drone israeliano ha sganciato lacrimogeni sopra la tenda, che è stata avvolta in una nuvola di fumo, Leila una bambina di otto mesi è stata soffocata dai gas lacrimogeni. Sotto la tenda del lutto nel quartiere Zeitun, a Gaza city, siedono parenti e amici. Si alzano tutti in piedi per stringere la mano a chi porta vicinanza e condoglianze. Un ragazzo serve ai presenti caffè amaro. Anwar ha 27 anni e il volto di un adolescente. Sua moglie Maryam ne ha appena 19. “E’ stato un colpo duro, per me e soprattutto per mia moglie – dice-Già un anno fa avevamo perduto il nostro primo bambino, Salim di un anno. La sera si era addormentato tranquillo, ma non si è più svegliato, è morto nel sonno”.
Sett’anni dello Stato d’Israele sono anche i sett’anni della Nakba, la “Catastrofe” del popolo palestinese, la cacciata del 1948 di centinaia di migliaia di palestinesi (da 700mila a un milione) in una operazione di preordinata pulizia etnica che li ha trasformati nel popolo profugo dei campi.
Adesso è arrivato lo spostamento dell’Ambasciata Usa a Gerusalemme, con la strage di 62 giovani nel tiro al piccione a Gaza con miglia di feriti, schiacciando una protesta armata di sassi, fionde e copertoni incendiati. Per Netanyahu poi si tratterebbe di azioni terroristiche. Ma la verità è che un popolo oppresso che manifesta contro un’occupazione militare, ricorda solo la nostra Liberazione e il diritto dei palestinesi sancito da tre risoluzioni ONU (una del 1948 proprio sul diritto al ritorno).
Piadena, 16 maggio 2018 La Lega di Cultura di Piadena
Partito della Rifondazione Comunista – Piadena