Riceviamo dall’Istituto Ernesto de Martino il seguente comunicato e ne diamo diffusione:
In questi giorni è accaduta una cosa molto spiacevole, incredibile e inconcepibile: una sala cinematografica della Liguria, dopo aver accettato il nostro film/documentario “A sud della musica” ed averci addirittura indicato una data, ha poi rifiutato di proiettarlo per questioni “morali”.
Ricordiamo che il documentario ha ottenuto il visto di censura da parte del MIBAC e sarà proiettato in cinema e teatri da Nord a Sud dello stivale. Molti di voi ci hanno contattati per proiezioni in club, università, sale di spettacolo: ne andiamo fieri e cercheremo di accontentare tutti. L’unico film italiano su Giovanna Marini è stato un piccolo miracolo e grazie a questa donna straordinaria tante porte si sono aperte. Grazie all’energia di Giovanna e al rispetto che riscuote ovunque, in Italia e all’estero, questo piccolo grande film sarà in tanti cinema italiani dalla prossima settimana. Il fatto che si voglia ignorare di proposito il suo personaggio in alcuni ambienti scaturisce da un retaggio moralista tutto nostrano. Come altro chiamarla se non CENSURA’? SI RIMPROVERA FORSE A QUESTA DONNA IL SUO PASSATO E IL
SUO PRESENTE “engagé” contro il pensiero unico di ieri e di oggi? Senza voler girare troppo intorno alle cose, Giovanna Marini rappresenta la purezza e la moralità della musica perché da sempre ha dato voce ai deboli e agli indifesi, ai diversi e agli invisibili, alle donne e agli uomini sfruttati. La periferia, oggi così ignorata da tanta sinistra e usata vigliaccamente dalla nuova destra volgare e bacchettona, è un luogo ideale dove si incontrano la musica, le comunità più deboli, le voci meno omologate. Di questo parla il nostro documentario: di un Sud musicale e culturale che tanto interessò Pasolini e che da più di cinquant’anni Giovanna studia con passione e umiltà. Dare voce al cinema indipendente è in linea con tutto ciò. Censurarlo vuol dire capitolare al pensiero unico, a quello che Pasolini definiva lucidamente come il “nuovo fascismo”. Per questo denunciamo quanto ci è incredibilmente accaduto perchè ci sembra proprio il segno di questi tempi difficili e aggressivi.
Istituto Ernesto de Martino